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osimani illustri

Al servizio della città

I Fiorenzi che hanno contribuito a rendere Osimo la cittadina che è oggi.

  • Monsignor Teodosio Fiorenzi
  • Francesco Fiorenzi
1535-1591

Monsignor Teodosio Fiorenzi

Cameriere segreto e ministro dei memoriali di due papi nella seconda metà del XVI secolo

Egli fu cameriere segreto e ministro dei memoriali di due papi nella seconda metà del XVI secolo, Pio V, fatto poi santo, che lo ricompensò dei suoi servigi, conferendogli in enfiteusi l’abazia di Santa Maria di Castelbaldo e il titolo di conti di Monte Cerno per la sua discendenza e Sisto V che lo nominò, tra l’altro, precettore di suo nipote, il cardinal Alessandrino. Nei secoli tra il ‘500 e la fine dell’800 raccolse, e la sua famiglia dopo di lui, moltissimi carteggi, stampe, pergamene, passaporti e documenti vari, più o meno importanti. Questi documenti vennero infine ordinati dall’abate Francesco Fiorenzi, nell’ultimo quarto del ‘700, in un archivio storico, composto di volumi rilegati, pergamene e altri reperti storici della famiglia e della città di Osimo. In particolare, l’archivio è arricchito da oltre 150 pergamene, la più antica del 1270 fino a quelle più recenti di fine ‘600, e dai sigilli di monsignor Teodosio, divenuto poi vescovo di Osimo nel 1588, e di altri abati della famiglia.

Fu nominato vescovo di Osimo nel 1588, carica che ricoprì fino alla sua morte nel 1591. Incaricato dal papa di dare seguito alle regole e ai dettami della controriforma cattolica, di cui Pio V fu forte sostenitore, riportò nella diocesi la prassi dei canoni religiosi tradizionali. Effettuò miglioramenti nella cattedrale di San Leopardo, tra cui l’apertura del portale sulla piazza dell’Episcopio e la traslazione dei resti dei Santi Martiri osimani nella cripta.

Nel fronte del palazzo di famiglia spiccano tre stemmi in pietra, fatti realizzare nel 1588 dalla comunità in occasione dell’elezione di monsignor Teodosio Fiorenzi a Vescovo di Osimo: l’arme del vescovo Fiorenzi, al centro, l’arme di San Pio V, a sinistra e l’arme di Sisto V, a destra.

Lo storico Fanciulli scrisse del vescovo Teodosio: “Altra qualità del Fiorenzi noi crediamo, che fosse un certo lodevol impegno di bene amministrare i suoi uffizi, di voler essere avvisato di tutto da’ suoi ministri; la premura di conservar le sue giurisdizioni; la buona maniera da lui sempre usata verso i suoi concittadini; e soprattutto il fervore, la fermezza, e la costanza nel promovere, e nel difendere le proprie ragioni”.

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1813-1895

Francesco Fiorenzi

Ingegnere, carbonaro, membro della Giovine Italia ed erudito, più volte sindaco di Osimo

Egli partecipò alla prima guerra d’indipendenza, fu membro della Costituente romana e deputato alla Camera. Fu amico di Giuseppe Garibaldi, repubblicano convinto, tanto da donare alla causa dell’indipendenza dell’Italia cinquanta poderi di sua proprietà.

Francesco sarà a buon diritto ricordato come colui che ha traghettato Osimo dal medio evo all’era moderna. Progettò la nuova via per la stazione ferroviaria nel 1863, realizzata di lì a un anno; il Campo di Marte o piazza d’armi nel 1863 che fu poi realizzato nel 1867, dove oggi è il campo Diana; il nuovo acquedotto nel 1863, inaugurato nel 1883 con la posa del serbatoio al centro di piazza Duomo; il nuovo cimitero nel 1864, realizzato sul monte Fiorentino nel 1872; il restauro della mura castellana caduta nel 1864, opera iniziata nel 1885 con il cantiere per le nuove mura di Piazza Nuova e con la ristrutturazione della mura della zona di San Marco, con l’inaugurazione del 1890; l’apertura della Porta Nuova, o del Talento, l’attuale “Portarella” o della Strigola, avvenuta nel 1873; il nuovo Foro Boario, su progetto di Costantino Costantini nel 1881, i cui lavori iniziano nel 1886, con l’inaugurazione del 1888; l’impianto cittadino di luce elettrica nel 1883 e inaugurato nel 1892; il tram a vapore da Ancona a San Severino, via Osimo e la ferrovia a scartamento ridotto da Ancona a Macerata, proposte nel 1881 e mai realizzate per l’opposizione del sindaco di Ancona.

Francesco fiorenzi

Sindaco di Osimo dal 1868 al 1874

Fu sindaco di Osimo dal ’68 al ’74 e successivamente consigliere comunale fin quasi alla sua morte,
che avvenne il 30 marzo 1895.
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